sandro benedetti

L'esposizione risale al marzo 2009, è durata l'arco di un pomeriggio. La location scelta dall'artista era un negozio in ristrutturazione nella città vecchia di Trieste: un cantiere senza corrente elettrica. Interpretando le linee guida di Sandro, siamo ricorsi ad un allestimento estremamente scarno, basato su un percorso luminoso composto da un centinaio di candele inserite in vecchi bicchieri uno diverso dall'altro, che, come una sorta di sentiero, guidavano i visitatori verso 'la stanza della conoscenza' attraverso le macerie dell'edificio.


sopra e sotto: due fotografie dell'allestimento (di belinda de vito)


"Le fotografie sono state fatte tutte di notte, a mano libera, ed hanno per me un significato particolare, significato a volte facilmente comprensibile, a volte no, senza una mia spiegazione.
Di queste immagini ricordo tutto, dov'ero, con chi ero (se c'era qualcuno con me), com'era il tempo, se faceva freddo o pioveva, addirittura la musica che ho ascoltato in auto durante gli spostamenti. L'ultima parte del lavoro è stata la scelta del luogo dell'esposizione: un negozio in via di ristrutturazione senza nè corrente elettrica nè acqua. (...)

sopra: alcune delle fotografie di Sandro Benedetti

Una volta entrati nel negozio e percorso il "sentiero"illuminato si giunge nella stanza dove ci sono le fotografie (...) al centro della stanza ho posto un bidone per la nafta, vuoto, con all'interno delle assi di legno, molto rovinate e vecchie, veramente particolari, con fotografie attaccate con piccolissimi chiodi di ottone lucido. Per illuminare il tutto ho usato due lampade a petrolio, spostabili, appoggiate su di una trave, usata come pianale, che a sua volta poggiava su una scala di legno aperta.La scala di legno rappresenta la conoscenza. Una volta un maestro zen mi disse che la scala della vita a volte è più difficile da scendere che da salire (...) dobbiamo scendere la scala, con umiltà (...) solo allora possiamo svuotare il bidone. Semplicemente."

sandrobenedetti@virgilio.it
sandrobenedetti@gmail.com


sopra: foto del 'bidone' illuminato da lampada a petrolio
(di Belinda De Vito)
sotto: alcune immagini del vernissage



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